Il cappotto sismico: di cosa si tratta e quando può essere applicato agli edifici

L’Italia è un Paese che, per sua morfologia geologica, presenta un rischio sismico molto elevato. I numerosi crolli di edifici che si sono avuti in passato li si può imputare anche a cause di cattiva progettazione e di un cattivo utilizzo dei materiali, dovuto anche a scarsa conoscenza. In questi ultimi anni però molto è stato fatto in tal senso, sia dal punto di vista delle normative che della tecnologia che dell’impiego dei materiali. Tra le soluzioni antisismiche prevale anche l’adozione del cosiddetto cappotto sismico, che coinvolge i cordoli delle strutture, sia di sommità che di fondazione. Ecco di cosa si tratta.

Una modalità contenuta nelle Norme Tecniche di Costruzione del 2018

Quello del cappotto sismico per edifici può essere definito un intervento strutturale che prende origine da una modalità contenuta nelle Norme Tecniche di Costruzione (NTC) del 2018. In particolare, al punto 8.7.4 si parla infatti di un “sistema strutturale aggiuntivo in grado di resistere per intero all’azione sismica di progetto”. In pratica cosa significa? Ci si riferisce alla perimetrazione esterna dell’edificio con una parete interamente in calcestruzzo armato. Quest’ultima viene collegata alle pareti pre-esistenti da appositi connettori che si trovano all’altezza dei cordoli di piano. La messa in aggiornamento degli edifici (abitazioni, condomini, uffici, palazzi storici, etc.) è piuttosto agevole ed economica in quanto gli operai ed i tecnici non dovranno intervenire dall’interno, ma solo sulle pareti esterne. Questo significa che le persone che vivono o lavorano in un determinato edificio non dovranno lasciare le proprie case. Il cappotto sismico può essere affiancato anche al cappotto termico, e i due interventi possono essere realizzati anche in contemporanea. In sintesi, il più importante beneficio di un cappotto sismico è quello di porre la costruzione in sicurezza evitando di intervenire in maniera invasiva sull’edificio. Per le case in legno il discorso è diverso: sono già strutture antisismiche e lo stesso legno si comporta da isolante termico.

Come viene eseguito un cappotto sismico: a quali aspetti si presta attenzione

Come per tutti i rifacimenti strutturali, per realizzarli vi sono degli accorgimenti di cui tener conto. Innanzitutto l’edificio non dovrà trovarsi a stretto contatto con altre costruzioni: in poche parole, nei complessi condominiali in cui le palazzine si susseguono l’un l’altra questo intervento non può essere eseguito. Un altro aspetto importante è dato dalla presenza dei cordoli ai piani, che deve essere imprescindibile, altrimenti le nuove pareti non potranno essere agganciate a nessun supporto. I cordoli ai piani, per indenderci, sono quelli installati in corrispondenza di ogni piano, lungo il loro perimetro, e su fino al solaio. A proposito di solai, per la messa in opera di un cappotto sismico, questi dovranno essere estremamente resistenti e trasferire forza alle nuove pareti. Queste nuove pareti sono costituite da due strati: uno esterno, che resiste alle sollecitazioni telluriche, ed uno interno che funge da isolante per l’edificio. Lo strato esterno viene di solito realizzato con del calcestruzzo armato, mentre lo strato interno varia secondo i bisogni espressi dal committente e dal progettista, soprattutto se si deve tener conto anche di un concomitante cappotto termico. Volendo, il cappotto sismico può essere anche intonacato, se lo si preferisce.

La progettazione dovrà essere molto accurata

Proprio la progettazione di un cappotto sismico dovrà essere estremamente accurata ed affidata a professionisti esperti, visto che dovranno essere valutate e calcolate attentamente tutte le dimensioni, oltre che quali materiali utilizzare e dove posizionare gli ancoraggi, in corrispondenza con i cordoli al piano e ai solai. Bisogna poi che il progettista conosca alla perfezione le regole della sicurezza sismica e i principi della statica e della termodinamica. Meglio pertanto affidare i lavori sempre ad ingegneri ed architetti, affiancati da operai super specializzati.